“Ci giunge la notizia che un prigioniero ieri si è procurato lesioni molto gravi dopo che gli è stato comunicato che l’avrebbero trattenuto per altri tre mesi. Un colpo durissimo, arrivato proprio quando sperava di vedere la fine della sua detenzione”…”Oggi, un ragazzo marocchino di 22 anni è salito sul tetto del CPR in segno di protesta ed è ancora lì. Anche a lui è stata rinviata l’udienza di diversi mesi, lasciandolo in un limbo insopportabile. La tortura è anche questa: la speranza di poter uscire, alimentata da attese interminabili, e poi spazzata via da rinvii, silenzi e decisioni arbitrarie. La falsa speranza logora quanto le gabbie di questo lager”, affermano in un post sui social gli aderenti al collettivo “Anarchicx contro carcere e repressione”.























