Un ponte tra due Paesi per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e favorire una reale inclusione lungo tutto il ciclo di vita.
Ierfop e Università di Pècs, in Ungheria, hanno siglato un protocollo di collaborazione per rafforzare la cooperazione internazionale in questo settore con un focus sulla formazione per docenti di sostegno.
L’iniziativa si inserisce in un più ampio processo di costruzione di una rete europea per la ricerca educativa inclusiva.
L’accordo prevede lo sviluppo congiunto di quattro linee progettuali: promozione di nuovi progetti europei sull’inclusione e l’accessibilità; analisi delle pluridisabilità lungo l’intero arco della vita; studio sull’intersezionalità tra invecchiamento e disabilità; ricerca educativa e formativa sulle popolazioni migranti e Rom, con un focus sulle neurodivergenze e sulle politiche di integrazione.
Il protocollo è stato firmato al termine di una tavola rotonda presieduta da Roberto Pili, presidente Ierfop e della Comunità mondiale della longevità, alla quale hanno partecipato numerosi esperti e accademici.
Tra questi, per Ierfop il direttore della formazione Bachisio Zolo, Claudia Serra, responsabile progetti europei, Andrea Domenico Petretto; Alice Lisci, responsabile dell’erogazione dei corsi, per l’Università di Cagliari Donatella Rita Petretto e Roberta Berti.
La delegazione ungherese era guidata da Aranka Varga, direttrice dell’Inclusive Excellence Research Group, affiancata da Zsófia Tószegi, docente e ricercatrice presso l’Università di Pécs. “Questa alleanza ci permette di rafforzare la nostra azione in Europa, mantenendo sempre il radicamento nel territorio”, ha messo in evidenza Roberto Pili nel sottolineare l’impegno di Ierfop per una formazione accessibile e personalizzata.
Grande interesse è stato espresso anche da Aranka Varga, che ha commentato: “le pratiche formative adottate da Ierfop rappresentano un esempio virtuoso per tutta l’Europa. Siamo felici di collaborare con un partner così impegnato sul piano scientifico e sociale”.
Bachisio Zolo ha poi ha evidenziato l’originalità del modello formativo. “Costruiamo percorsi su misura, legati ai territori e vicini alle persone. Questo rende il nostro approccio replicabile anche a livello internazionale”.
























