“In un momento storico in cui la guerra sembra essere tornata il mezzo principe con il quale affrontare le controversie internazionali e in cui gli Stati aumentano vertiginosamente le proprie spese per gli armamenti, sottraendo risorse pubbliche alla salute, all’istruzione e ai servizi, siamo chiamati a rispondere, riappropriandoci del nostro potere di cittadine e cittadini.
Ogni persona ha diritto di scegliere, sia in materia di consumo che di risparmio. Mettiamo i nostri soldi in banca, affinché siano sicuri, protetti ed al contempo a nostra disposizione.
Possiamo però scegliere la banca in cui depositarli e, se non siamo in sintonia con la sua politica e con i suoi principi etici, potremmo chiudere il conto e rivolgerci a un’altra.
La Campagna di pressione alle banche armate si prefigge appunto di interrogare le banche sul tema delle armi. Grazie alla legge 185 del 1990, ogni anno viene resa pubblica la relazione governativa sugli armamenti e da essa si possono evincere i nomi degli istituti di credito che hanno fra i loro clienti le industrie di armamenti. In Italia ce ne sono trentuno: tra questi Unicredit, Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank sono tra i più implicati, ma seppure per somme di molto inferiori, anche la BPER, al cui gruppo appartiene il Banco di Sardegna, e perfino Poste Italiane, fanno parte della lista delle banche armate.
Come comitato abbiamo avviato un’interlocuzione con Banco di Sardegna, Poste Italiane e Banca Valsabbina, che ha curato le operazioni bancarie per conto dell’RWM Italia S.p.a., industria bellica presente nel territorio sardo. Quest’ultima si è però sottratta al dialogo e, nonostante i nostri solleciti, ha evitato di replicare. Mentre con le Poste Italiane l’interlocuzione prosegue, il Banco di Sardegna ha dato delle risposte lacunose e insufficienti a chiarire le proprie implicazioni con il business delle armi.
Per questi motivi abbiamo scelto di indire una manifestazione pubblica, con sit-in e conferenza stampa il giorno Mercoledì 11 Giugno 2025, dalle ore 10, davanti alla sede del Banco di Sardegna di Cagliari, in Viale Bonaria n. 33. Saranno presenti sia le varie associazioni che le cittadine e i cittadini che hanno aderito alla Campagna. Sarà gradita la partecipazione della stampa e dei media”, affermano i promotori del Comitato Sardo Campagna di Pressione alle Banche Armate.






















