Stipendi di docenti, collaboratori scolastici e Ata troppo bassi rispetto al resto d’Europa.
E anche a Cagliari gli insegnanti scendono in piazza davanti al Consiglio regionale con un flash mob.
La protesta in via Roma: i partecipanti si sono schierati sotto i portici e molti hanno mostrato un cartello con le scritte “Non siamo invisibili” e “Solo briciole”.
La manifestazione si è svolta contemporaneamente in diverse cittá italiane. Paura per quello che sta per succedere: “Una paradossale riduzione del netto in busta paga- si legge nel manifesto dei “Docenti e Personale ATA del gruppo Flashmob nazionale – Insegnanti e ATA in piazza per la dignitá- a seguito del nuovo sistema di taglio del cuneo fiscale entrato in vigore a gennaio 2025 con perdite anche oltre i 100 euro mensili”. Il confronto con gli altri Paesi del vecchio continente? “Un insegnante di scuola secondaria superiore con 15 anni di servizio- continuano i docenti- guadagna in Italia circa 34.000 euro lordi annui, contro una media UE di 49.000 € (Germania: oltre 65.000 euro Francia: circa 45.000, Spagna oltre 42.000).
Lo stipendio iniziale in Italia si attesta attorno ai 25.000 euro, mentre altrove parte da 30.000 e cresce più rapidamente”.
Nel mirino anche gli scatti di anzianità definiti “lenti e penalizzanti”. Esami alle porte, ma anche in questo caso qualcosa non quadra: “i compensi sono fermi da oltre un decennio: ad esempio, un commissario interno riceve solo 399 euro, una cifra inadeguata rispetto all’impegno richiesto”.
Quindi le richieste. Nell’elenco anche “il rimborso immediato delle cifre perse a seguito del malfunzionamento del sistema NOIPA e dell’applicazione distorta del taglio del cuneo fiscale” e “un intervento strutturale sulla retribuzione del personale scolastico, che lo porti al livello europeo e riconosca il valore sociale ed educativo del nostro lavoro”.





















