L’assessora regionale alla Difesa dell’Ambiente, Rossana Laconi, si oppone alle decisioni calate dall’alto prese dall’Agenzia del demanio sulla gestione delle strutture del parco dell’Asinara, sull’ex isola carcere: “Qualsiasi proposta di valorizzazione deve avvenire nel rispetto della pianificazione territoriale regionale, della sostenibilità ambientale e soprattutto del diritto della Sardegna a decidere del proprio patrimonio.
Ogni atto unilaterale in tal senso è respinto con decisione”, dichiara, riferendosi all’iniziativa del Demanio di promuovere partenariati pubblico-privati per la valorizzazione economica di beni pubblici statali, tra cui, appunto, due immobili situati a Cala Reale, sull’isola dell’Asinara.
“Tali operazioni, se avviate senza una piena concertazione istituzionale, non sono accettabili e non trovano fondamento né giuridico né tecnico.
Come previsto dallo Statuto speciale della Regione Sardegna, i beni immobiliari e demaniali dello Stato che hanno cessato la loro funzione istituzionale devono essere trasferiti alla Regione. In nessun caso possono essere concessi a privati senza la previa intesa con le autorità regionali competenti”, puntualizza l’assessora.
La Regione è proprietaria della quasi totalità dell’isola dell’Asinara ed è titolare delle infrastrutture essenziali (idriche, fognarie, viarie, trasporti). Nelle planimetrie ufficiali del Parco, la situazione infrastrutturale nella località Cala Reale è precaria: l’approvvigionamento idrico è garantito da un pozzo di acqua grezza, l’assenza di una rete fognaria completa impone il trasferimento dei reflui a 14 km di distanza tramite autobotte, e il servizio idrico integrato è ancora in fase di avvio. “Proposte di riuso isolate, non coordinate con la programmazione regionale, sono tecnicamente infondate e ambientalmente insostenibili. La valorizzazione non si fa con gli annunci, ma con pianificazione, risorse pubbliche e partecipazione delle comunità”, conclude Laconi.





















