Con il passaggio delle 37 delegazioni sul Turquoise Carpet e poi la cerimonia di apertura ufficiale è iniziata a Basilea la settimana dell’Eurovision Song Contest, 69/a edizione dell’evento di intrattenimento dal vivo più seguito e celebrato al mondo, che unisce ogni anno oltre 160 milioni di spettatori con milioni di altri partecipanti online. L’Italia gareggia con Lucio Corsi, secondo qualificato al festival di Sanremo dietro Olly che ha rinunciato alla vetrina dell’Esc. San Marino invece schiera Gabry Ponte con Tutta l’Italia.
Tra abiti sgargianti, ritmi europop, scenografie spettacolari, lo sfondo geopolitico incombe sempre, con una manifestazione contro la partecipazione di Israele per la guerra a Gaza. All’inizio della parata davanti al municipio di Basilea, una dozzina di bandiere palestinesi – come riporta l’Afp – sventolava tra la folla, una delle quali affissa sopra una bandiera del Pride, insieme a uno striscione con la scritta: “Israele: aprite i confini di Gaza. Lasciate entrare gli aiuti”.
Tram e autobus d’epoca hanno accompagnato gli artisti lungo il “tappeto turchese”, il più lungo nella storia dell’Eurovision con i suoi 1,3 chilometri, circondato dai fan. La sfilata è stata accompagnata da percussionisti, gruppi carnevaleschi, bande musicali, suonatori di corno alpino e gruppi techno mentre attraversava il Reno sul ponte Mittlerebrücke, per concludersi nella fan zone dell’Eurovision Village.
Lungo il percorso della parata erano presenti anche diverse bandiere palestinesi. Un manifestante è stato fermato dalla polizia. Una persona ha esposto un cartello con la scritta: “Nessun applauso per il genocidio”. Un altro recitava: “Cantiamo mentre Gaza brucia”.























