Il gipeto e l’avvoltoio monaco, estinti in Sardegna da oltre 60 anni, potrebbero presto nidificare nuovamente sull’isola.
Almeno questo è l’obiettivo che si propone il partenariato di Life Safe for Vultures, progetto che si concluderà il prossimo anno e che vede protagonisti il dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari, Agenzia Forestas, Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e Vulture Conservation Foundation.
La reintroduzione in Sardegna di queste due specie sarà argomento del meeting tecnico in programma ad Alghero dal 7 al 9 maggio, in cui si confronteranno esperti internazionali, amministratori locali, assessorati regionali competenti e altri attori locali, isolani e nazionali a vario titolo coinvolti nei processi di tutela dell’ambiente, conservazione e valorizzazione della biodiversità.
L’appuntamento di Alghero sarà il primo passo ufficiale verso la produzione di un piano decennale di conservazione nell’isola delle quattro specie di avvoltoio.
“Fino alla prima metà del secolo scorso, in Sardegna era presente solo una piccola popolazione di grifone, mentre il gipeto e l’avvoltoio monaco si sono estinti come specie nidificanti nel 1961 e nel 1967/68”, spiegano i partner del progetto. “Le cause principali della loro estinzione sono state l’uso di esche avvelenate e la persecuzione diretta per il collezionismo di uova o di animali impagliati”, è l’ultimo riferimento al passato.
“La Sardegna ora ha tutte le condizioni per accogliere nuovamente il gipeto, magari integrando gli sforzi attualmente compiuti in Corsica con lo stesso obiettivo, e l’avvoltoio monaco”, spiegano dalla Vulture Conservation Foundation, la ong partner di Life Safe for Vultures e organizzatrice del meeting algherese.
Gli sforzi fatti in tema di conservazione hanno permesso di espandere e più che raddoppiare la popolazione di grifoni nel Nord Ovest Sardegna, consentendo di avviare la reintroduzione anche nel sud dell’isola.






















