Un prezioso specchio etrusco di età ellenistica, scavato a metà dell’Ottocento nella zona di Vulci e proveniente dalla collezione Torlonia, è stato identificato all’interno di una collezione di antichità sequestrata due anni fa a Ostia dalla Guardia di Finanza. Ad annunciarlo è l’etruscologo Valentino Nizzo, ex direttore del Museo Etrusco di Villa Giulia, oggi professore dell’Università Orientale di Napoli, che già qualche mese fa aveva identificato nell’ambito di quello stesso sequestro un primo specchio, della stessa epoca, ugualmente appartenuto alla principesca famiglia romana.
Anche in questo caso, sottolinea lo studioso che domani ne discuterà in un incontro pubblico a Colleferro con il direttore del museo Luttazzi e il procuratore capo della Repubblica al tribunale di Velletri Amato, si tratta di un reperto di grande valore. Prima di tutto per la scena molto rara che vi è incisa, che ha come protagonista la giovane Cassandra, figlia di Priamo, in un episodio ripreso dalle Troiane di Euripide, ma anche per la sua provenienza, identificata ancora una volta nella sterminata collezione antica dei Torlonia, vincolata dai primi decenni del Novecento. Senza contare, sottolinea lo studioso, la possibilità che una attenta disamina del materiale sequestrato in quello che allora fu definito il museo occulto di Ostia, riveli la presenza di altri tesori, vasi ad esempio, provenienti da quello stesso patrimonio.

























