La Sardegna non è terra di brevetti.
Nel 2023 quelli registrati presso le Camere di Commercio furono solo 7 mentre nell’anno precedente ne risultarono depositati 12, con un calo del -43,26%.
In generale, in Italia queste registrazioni sono cresciute passando dalle 4.773 del 2022 alle 4.780 del 2023, con un incremento percentuale dello 0,13%, ovvero + 6 depositi. E’ questo ciò che emerge dall’analisi relativa alla registrazione dei brevetti effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna sui dati UnionCamere-Infocamere 2023.
“Dispiace vedere come le imprese sarde fatichino a registrare, e quindi a proteggere, prodotti, idee, marchi, software, packaging, macchinari e procedure produttive – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – nonostante ogni anno ci siano a disposizione parecchi milioni di euro che coprono, quasi interamente, tutto il processo presso le Camere di Commercio”.
Brevettare e registrare per le attività produttive significa ridurre al minimo il rischio di essere “scippate”, cosa che quotidianamente avviene con facilità e velocità; per le aziende, tale situazione, si trasforma in incubo quando si rendono conto di non poter più commercializzare i propri beni sui mercati nazionali ed esteri perché un concorrente sleale ha registrato o brevettato un brand o una produzione uguale.
“Ormai si copia di tutto – aggiunge Meloni – e le imprese, soprattutto quelle della manifattura, della moda e dell’agroalimentare, sono sempre più in difficoltà nel tutelare ciò che realizzano e commercializzano. Capita sempre più spesso di sentire attività che vedono copiato il loro prodotto o il marchio – continua – e di aver trovato su uno stesso scaffale, come sanno bene molte aziende, un prodotto con marchio simile, ma più scadente, magari di qualche concorrente italiano o azienda straniera”.
























